La festa campestre in onore del vescovo e dottore della
Chiesa veniva celebrata ogni anno sino alla metà degli anni 50 nella chiesetta
di Santa Lucia martire, a circa due chilometri dal paese, oltre il rio
“S’Isca”.
Da allora un velo di silenzio calò su questa festività che animava la comunità
seuese per il secondo fine settimana di luglio, una settimana dopo i
festeggiamenti in onore di Santa Lucia Martire, a cui è dedicata la chiesetta
campestre.
Attorno alla seconda metà degli anni ’70 del secolo scorso la famiglia Cuboni
(Giovanni, Antonio, Salvatore e Luigia), da vari anni residenti a Cagliari,
cercarono di rilanciarne il culto.
A loro spese acquistarono un nuovo simulacro in legno dipinto e organizzarono
varie edizioni della festa campestre, come tradizione centenaria chiedendo
ospitalità alla chiesetta di Santa Lucia. L’ultima si festeggiò a Seui, a causa
cattive condizioni meteo.
Purtroppo, nonostante tutti i loro sforzi anche finanziari, dopo sole tre
edizioni i festeggiamenti cessarono. Non si riuscì a costituire un apposito
comitato che ne curasse l’organizzazione negli anni a venire.
Da allora su questa antica festa campestre è calato nuovamente un velo di
silenzio.
(Giuseppe Deplano – copyright © 2009)
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